OPUSCOLO INFORMATIVO
DEDICATO AI GENITORI CHE PER VLA PRIMA VOLTA
AFFIDANO IL LORO BAMBINO ALLE MAESTRE
DELLA SCUOLA DELL'INFANZIA
Siamo alla scuola dell’Infanzia…..
…….PARLIAMONE
PREMESSA
Sulle problematiche che investono l’esperienza di un genitore
non manca di certo una fitta letteratura costituita da saggi,
ricerche approfondimenti sulle tematiche educative
e psicologiche del bambino.
non manca di certo una fitta letteratura costituita da saggi,
ricerche approfondimenti sulle tematiche educative
e psicologiche del bambino.
Eppure tutta questa produzione letteraria non riesce
a trasformarsi in qualcosa di fruibile per la maggior
parte dei genitori veri, quelli, per capirci,che ogni mattina
vediamo arrivare in classe,con i minuti contati, per accompagnare
i loro piccoli a scuola.
a trasformarsi in qualcosa di fruibile per la maggior
parte dei genitori veri, quelli, per capirci,che ogni mattina
vediamo arrivare in classe,con i minuti contati, per accompagnare
i loro piccoli a scuola.
Per questo, noi insegnanti ,vorremmo aprire
un canale comunicativo, attraverso il quale perseguire
l’obiettivo di conoscenza,approfondimento e partecipazione
consapevole dei genitori alla vita e alle attività
che si svolgono nella scuola dell’infanzia.
un canale comunicativo, attraverso il quale perseguire
l’obiettivo di conoscenza,approfondimento e partecipazione
consapevole dei genitori alla vita e alle attività
che si svolgono nella scuola dell’infanzia.
Quali obiettivi ci proponiamo.
L’esperienza di crescita del bambino durante
gli anni della scuola dell’infanzia rappresenta
un momento fondamentale nello sviluppo
del suo percorso educativo e formativo
che dalla percezione del “sé”
alla sperimentazione del rapporto con “l’altro da sé”
lo vede impegnato in una difficile opera di orientamento e
di sistemazione degli stimoli non sempre rispondenti
ad un disegno unitario e coerente.
gli anni della scuola dell’infanzia rappresenta
un momento fondamentale nello sviluppo
del suo percorso educativo e formativo
che dalla percezione del “sé”
alla sperimentazione del rapporto con “l’altro da sé”
lo vede impegnato in una difficile opera di orientamento e
di sistemazione degli stimoli non sempre rispondenti
ad un disegno unitario e coerente.
Ed è proprio per questo che noi insegnanti sentiamo il bisogno
di condividerlo, affinché l’esperienza scolastica sia una
continuazione
di quella familiare e allo stesso tempo condizione irrinunciabile
per la piena manifestazione delle loro potenzialità in un contesto
+nuovo e ricco di opportunità formative.
di condividerlo, affinché l’esperienza scolastica sia una
continuazione
di quella familiare e allo stesso tempo condizione irrinunciabile
per la piena manifestazione delle loro potenzialità in un contesto
+nuovo e ricco di opportunità formative.
Le finalità della scuola dell’infanzia
L’articolo 1 del decreto legislativo parla delle finalità
della scuola dell’infanzia e dice………
della scuola dell’infanzia e dice………
Concorre all’educazione e allo sviluppo affettivo,
psicomotorio,cognitivo
,morale,religioso e sociale
dei bambini promuovendone
le potenzialità di relazione,
autonomia,creatività,
apprendimento….
psicomotorio,cognitivo
,morale,religioso e sociale
dei bambini promuovendone
le potenzialità di relazione,
autonomia,creatività,
apprendimento….
.
In modo specifico si parla di:
Maturazione dell’identità:
…….consiste nel rafforzamento dell’identità personale
del bambinosotto il profilo
corporeo,intellettuale, psico-dinamico e comporta
la promozione di una vita relazionale.
del bambinosotto il profilo
corporeo,intellettuale, psico-dinamico e comporta
la promozione di una vita relazionale.
Conquista dell’Autonomia:
…..contribuisce in modo consapevole ed efficace
alla progressiva conquista della autonomia;
tale conquista richiede che venga sviluppata,
nel bambino,la capacità di orientarsi
in contesti relazionali e normativi diversi…….
si rende disponibile all’interazione costruttiva
al diverso da sé
alla progressiva conquista della autonomia;
tale conquista richiede che venga sviluppata,
nel bambino,la capacità di orientarsi
in contesti relazionali e normativi diversi…….
si rende disponibile all’interazione costruttiva
al diverso da sé
e con il nuovo.
Sviluppo della competenza:
Sotto questo riguardo la scuola dell’infanzia
consolida nel bambino
le abilità sensoriali,
percettive ed intellettive,impegnandolo
nelle prime forme di riorganizzazione
dell’esperienza e ricostruzione della realtà.
consolida nel bambino
le abilità sensoriali,
percettive ed intellettive,impegnandolo
nelle prime forme di riorganizzazione
dell’esperienza e ricostruzione della realtà.
Tali traguardi possono essere raggiunti attraverso l’organizzazione di attività educative e didattiche programmate per “CAMPI D’ESPERIENZA”
I campi d’esperienza riguardano:
Il sé e l’altro
(Le grandi domande,il senso morale,il vivere insieme)
|
Corpo,Movimento,Salute
(identità,autonomia,salute)
|
Linguaggio, Creatività, Espressione.
(Gestualità,Arte,Musica,multimedialità.)
|
La conoscenza del mondo
( Ordine,Spazio Tempo Natura)
|
I Discorsi e le Parole
(Comunicazione,Lingua,cultura)
|
ORA, prima di parlare in modo specifico delle attività legate
ai campi d’esperienza, e di come si scelgono e si programmano,
occorre approfondire
ai campi d’esperienza, e di come si scelgono e si programmano,
occorre approfondire
il significato del;
gioco infantile,che nella scuola dell’infanzia, in particolare,
funge da tramite per la realizzazione di tutti gli impegni didattici ed educativi.
funge da tramite per la realizzazione di tutti gli impegni didattici ed educativi.
Cosa è il” gioco” e cosa rappresenta per il bambino.
Il gioco è :
Una attività privilegiata del bambino che non ha bisogno
di stimoli esterni e che tende ad essere impegnativa,continuativa,progressiva e fine a se stessa.
di stimoli esterni e che tende ad essere impegnativa,continuativa,progressiva e fine a se stessa.
Il gioco va inteso come luogo di sviluppo del pensiero
per l’accesso ai simboli,alle estrazioni, alle rappresentazioni
oltre che alla gestione dell’ansia e del desiderio,
per l’accesso ai simboli,alle estrazioni, alle rappresentazioni
oltre che alla gestione dell’ansia e del desiderio,
Una vera e propria necessità spontanea della mente e del corpo.
PIAGET,lo psicologo ginevrino, ha messo in luce che il gioco
ha una funzione fondamentale nello sviluppo dell’intelligenza
e si evolve di pari passo con le capacità intellettive.
ha una funzione fondamentale nello sviluppo dell’intelligenza
e si evolve di pari passo con le capacità intellettive.
Secondo lo studioso, il gioco esprime due dinamiche:
Il passaggio dal concreto all’astratto e dall’egocentrismo
alla socialità e si realizza attraverso 4 tipologie di gioco.
alla socialità e si realizza attraverso 4 tipologie di gioco.
1)Fase del gioco funzionale (da 2 mesi a 2 anni)
2)Fase del gioco Simbolico (dai 2 ai6 anni )
3)Fase del gioco realistico ( 7/8 anni )
4)Fase del gioco con le regole (intorno ai 12 anni )
La fase del gioco simbolico (sviluppo dell’immaginazione)
è quella che riguarda i nostri bambini ed è anche il periodo
più complesso e articolato,denso di scoperte e di significati…………
è quella che riguarda i nostri bambini ed è anche il periodo
più complesso e articolato,denso di scoperte e di significati…………
proviamo a descriverlo:
Già dai 2 anni il bambino è in grado di fare un gioco simbolico
o di finzione …..cioè usa oggetti simbolici al posto di quelli reali.
o di finzione …..cioè usa oggetti simbolici al posto di quelli reali.
Tale gioco ha il valore di assicurare l’equilibrio emotivo
della persona come il sogno,ed ha varie funzioni:
della persona come il sogno,ed ha varie funzioni:
funzione identificativa (interiorizzazione dei ruoli)
funzione riparatrice,
funzione compensatoria,
funzione rappresentativo-espressiva,
funzione di controllo della realtà,
funzione manipolativa.
In questo periodo, con l’inserimento nella scuola dell’infanzia,
appaiono i primi giochi di ruolo fatti con il gruppo.
appaiono i primi giochi di ruolo fatti con il gruppo.
Ma il bambino ancora è molto concentrato su se stesso,
(fase egocentrica) non sa ancora controllare
la propria aggressività, per questo dovrà fare esperienze
ludiche graduali, in un ambiente idoneo e propedeutico
come quello della scuola , per imparare a condividere l
e esperienze di gioco e ad accettare i compagni.
(fase egocentrica) non sa ancora controllare
la propria aggressività, per questo dovrà fare esperienze
ludiche graduali, in un ambiente idoneo e propedeutico
come quello della scuola , per imparare a condividere l
e esperienze di gioco e ad accettare i compagni.
Attraverso le attività scolastiche , il bambino
apprenderà le dinamiche del gioco di gruppo
,imparerà a capire i tempi e i modi per rapportarsi agli altri
scegliendo un suo ruolo caratteriale e comportamentale
( Leader…. gregario..)
apprenderà le dinamiche del gioco di gruppo
,imparerà a capire i tempi e i modi per rapportarsi agli altri
scegliendo un suo ruolo caratteriale e comportamentale
( Leader…. gregario..)
Compaiono anche i giochi d’imitazione, i bambini
scoprono comportamenti nuovi visti fare dai coetanei,
da adulti referenti o da personaggi di films o cartoni;
sperimentano atteggiamenti spesso aggressivi o trasgressivi
per mettere alla prova gli adulti, per capire i limiti e
comprendere le differenze.
scoprono comportamenti nuovi visti fare dai coetanei,
da adulti referenti o da personaggi di films o cartoni;
sperimentano atteggiamenti spesso aggressivi o trasgressivi
per mettere alla prova gli adulti, per capire i limiti e
comprendere le differenze.
Occorre inoltre precisare l’importanza
del “Movimento” nel gioco:
del “Movimento” nel gioco:
Siamo infatti nella fase della conoscenza:
senso-percettivo-motoria.
senso-percettivo-motoria.
Il bambino,mentre gioca in modo spontaneo e naturale,
impara a conoscere lo spazio, lo misura,lo circoscrive
se ne appropria scoprendo i limiti e le possibilità
del proprio corpo .
impara a conoscere lo spazio, lo misura,lo circoscrive
se ne appropria scoprendo i limiti e le possibilità
del proprio corpo .
Determinante in questo momento di crescita
legata al movimento e alla conoscenza corporea è l
a funzione manipolativa:
legata al movimento e alla conoscenza corporea è l
a funzione manipolativa:
Durante il gioco manipolativo il bambino,
inconsciamente,raccoglie informazioni sugli oggetti,
ui materiali che tocca ,analizza la realtà,acquisisce
conoscenze importanti per la sua crescita.
inconsciamente,raccoglie informazioni sugli oggetti,
ui materiali che tocca ,analizza la realtà,acquisisce
conoscenze importanti per la sua crescita.
La funzione manipolativa del gioco (pittura con le mani,
manipolazione di farina ed acqua ed altri materiali plastici.)
e quella rappresentativa espressiva
(con l’uso della drammatizzazione) sono spesso
utilizzate dalle insegnanti per consentire al bambino
di esternare le proprie emozioni, scaricare ansie
e paure o per sentirsi libero da regole o costrizioni.
manipolazione di farina ed acqua ed altri materiali plastici.)
e quella rappresentativa espressiva
(con l’uso della drammatizzazione) sono spesso
utilizzate dalle insegnanti per consentire al bambino
di esternare le proprie emozioni, scaricare ansie
e paure o per sentirsi libero da regole o costrizioni.
Al discorso del gioco si lega saldamento
quello dei giocattoli:
quello dei giocattoli:
Fino ai 3 anni c’è una predominanza nella scelta di giocattoli
“rumorosi”
“rumorosi”
Dai 3 ai 6 anni iniziano a piacere i giocattoli simbolici ad esempio:
Le bambole….per rappresentare e rielaborare schemi
e ruoli famigliari;
e ruoli famigliari;
o i “Super Eroi” …..per combattere e respingere le paure.
Il giocattolo va scelto dal bambino in modo spontaneo,
anche se oggi con gli stimoli televisivi,appare sempre
più difficile. (ricordiamo il valore che esso assume
nello svolgimento del gioco.)
anche se oggi con gli stimoli televisivi,appare sempre
più difficile. (ricordiamo il valore che esso assume
nello svolgimento del gioco.)
Spesso vediamo i nostri figli giocare con semplici oggetti:
mollette,carte colorate,tappi,lattine……..e ci meravigliamo.
Purtroppo,i giocattoli sono prodotti dagli adulti e spesso
propongono modelli culturali o concetti educativi precostituiti ,
spesso capita che il bambino richieda un giocattolo
della pubblicità per far parte del gruppo o
per essere accettatodai bambini più grandi
propongono modelli culturali o concetti educativi precostituiti ,
spesso capita che il bambino richieda un giocattolo
della pubblicità per far parte del gruppo o
per essere accettatodai bambini più grandi
Sono meccanismi nuovi per la nostra società
ma molto forti e coinvolgenti e ci chiediamo,
come educatori (genitori ed insegnanti),
se sia giusto assecondare i nostri figli
o cercare di opporrealtri modelli formativi
.
Il Disegno,come il gioco è quella attività spontanea
che contribuisce allo sviluppo della personalità.
Per noi insegnanti,un ulteriore mezzo per conoscere
e approfondire tutte le tematiche toccate
dai campi d’esperienza.
ma molto forti e coinvolgenti e ci chiediamo,
come educatori (genitori ed insegnanti),
se sia giusto assecondare i nostri figli
o cercare di opporrealtri modelli formativi
.
Il Disegno,come il gioco è quella attività spontanea
che contribuisce allo sviluppo della personalità.
Per noi insegnanti,un ulteriore mezzo per conoscere
e approfondire tutte le tematiche toccate
dai campi d’esperienza.
|
Esperienza ludica;
Mezzo di comunicazione, espressione,creatività;
Scarico delle tensioni emotive.
|
Allo sviluppo della motricità fine
Alla conoscenza dello spazio-foglio
mettendo le basi per la scrittura e la lettura.
|
Aiuta a rafforzare l’autostima
(soprattutto quando viene elogiato e incoraggiato
da genitori e insegnanti.)
|
Il disegno ha una sua evoluzione spontanea
legata alla crescita fisico-motoria e cognitiva
di ogni bambino.
legata alla crescita fisico-motoria e cognitiva
di ogni bambino.
Possiamo distinguere in questo processo di crescita,
alcune fasi di maturazione che ,naturalmente
non sono così rigide e cambiano da bambino
a bambino, anche in base alle caratteristiche
personali e agli stimoli ambientali. .
alcune fasi di maturazione che ,naturalmente
non sono così rigide e cambiano da bambino
a bambino, anche in base alle caratteristiche
personali e agli stimoli ambientali. .
QUINDI in maniera molto semplificata parliamo di:
|
1) Lo scarabocchio (18 mesi fino ai 2 anni e mezzo)
è pura esperienza motoria,non intenzionale,il bambino
impara ad usare la matita come prolungamento della mano.
2) Prime forme circolari (3 anni circa) dallo scarabocchio
emergono le prime forme circolari, il bambino inizia a prendere
coscienza di sé come entità distaccata dall’ambiente
(grande importanza assumono nella scuola dell’Infanzia
tutte le attività motorie e psicomotorie)
è pura esperienza motoria,non intenzionale,il bambino
impara ad usare la matita come prolungamento della mano.
2) Prime forme circolari (3 anni circa) dallo scarabocchio
emergono le prime forme circolari, il bambino inizia a prendere
coscienza di sé come entità distaccata dall’ambiente
(grande importanza assumono nella scuola dell’Infanzia
tutte le attività motorie e psicomotorie)
3) Le forme circolari s’ingrandiscono,vengono colorate dentro:
si circoscrive lo spazio.
4) Emerge l’uomo girino; alla forma circolare viene
aggiunta una piccola codina:
Inizia a rappresentarsi lo “schema corporeo”
aggiunta una piccola codina:
Inizia a rappresentarsi lo “schema corporeo”
5) L’omino prende consistenza; alla testa vengono aggiunte le braccia,all’inizio attaccate alla testa e le gambe :solo due esili stecchini,corti e senza spessore.
6) Braccia attaccate al corpo, ma non c’è ancora il “punto-vita”
7) Si aggiungono i particolari dell’ambiente:il bambino
sta crescendo ,prende sempre più coscienza di sé e del mondo osserva,rielabora e il suo disegno si arricchisce di particolari
legati alla sfera personale e famigliare,quindi abbiamo
la rappresentazione della casa, della mamma ,
del papà degli amichetti. (3/4 anni)
sta crescendo ,prende sempre più coscienza di sé e del mondo osserva,rielabora e il suo disegno si arricchisce di particolari
legati alla sfera personale e famigliare,quindi abbiamo
la rappresentazione della casa, della mamma ,
del papà degli amichetti. (3/4 anni)
8) Lo schema corporeo si arricchisce di particolari,
compaiono i capelli,le orecchie,però a volte mancano
le mani o i piedi.(4/5 anni)
compaiono i capelli,le orecchie,però a volte mancano
le mani o i piedi.(4/5 anni)
9) Disegno completo: il disegno ora è più articolato
lo schema corporeo è completo e anche i particolari
dell’ambiente sono più ricchi . il disegno diventa “personale“
(dai 5 ai 6 anni)
lo schema corporeo è completo e anche i particolari
dell’ambiente sono più ricchi . il disegno diventa “personale“
(dai 5 ai 6 anni)
|
Il disegno guidato è quello che il bambino esegue nella scuola,
dopo aver vissuto una esperienza programmata dall’insegnante
ed ha una funzione di arricchimento cognitivo ,espressivo e grafico.
dopo aver vissuto una esperienza programmata dall’insegnante
ed ha una funzione di arricchimento cognitivo ,espressivo e grafico.
Questo tipo di rappresentazione su richiesta,è per il bambino
un ulteriore strumento di conoscenza e serve per fissare
ed interiorizzare in modo duraturo, i concetti
proposti dall’insegnante.
un ulteriore strumento di conoscenza e serve per fissare
ed interiorizzare in modo duraturo, i concetti
proposti dall’insegnante.
Possiamo dire che: il disegno guidato è il “compito”, la rielaborazione e la verifica grafica, dell’apprendimento raggiunto.
Il “Colore” nel Disegno
E’ il nulla, “vuoto che precede
“Il colore,più della forma è puro linguaggio emotivo ,usato
nel disegno,assume significati inconsci ed arcaici e permette
al bambino di esprimere le emozioni più profonde lo aiuta
a fantasticare,a creare.
nel disegno,assume significati inconsci ed arcaici e permette
al bambino di esprimere le emozioni più profonde lo aiuta
a fantasticare,a creare.
Il passaggio dall’uso di un colore all’alto,la presenza
di una luce
di una sfumatura,che prima non c’era,può rappresentare
il passaggio, la crescita la presa di coscienza,
il cambiamento avvenuto nel bambino durante il suo
percorso educativo.
di una luce
di una sfumatura,che prima non c’era,può rappresentare
il passaggio, la crescita la presa di coscienza,
il cambiamento avvenuto nel bambino durante il suo
percorso educativo.
In età prescolare lo sviluppo del colore passa dal periodo
dello scarabocchio,in cui rappresenta uno stimolo,
ad un periodo in cui il colore
segue le emozioni i colori sono tanto
più accesi quanto più forti sono le emozioni.
dello scarabocchio,in cui rappresenta uno stimolo,
ad un periodo in cui il colore
segue le emozioni i colori sono tanto
più accesi quanto più forti sono le emozioni.
Poi il bambino inizia a mettere in relazione il colore
e gli oggetti che raffigura con degli stereotipi
ad esempio tutti i capelli
sono biondi perché la sua mamma è bionda;ciò rappresenta
un modo per semplificare assimilando una maggiore varietà.”
e gli oggetti che raffigura con degli stereotipi
ad esempio tutti i capelli
sono biondi perché la sua mamma è bionda;ciò rappresenta
un modo per semplificare assimilando una maggiore varietà.”
Con l’aiuto di Claudio Widmann analizziamo e approfondiamo
i significati simbolici e psichici propri di alcuni colori:
IL ROSSO
“Fuoco,scintilla che origina la vita”
colore dell’affettività,delle emozioni
intrapendenza sofferenza coraggio volontà di dominare.
Simbolo dell’aggressività e dell’ostilità
Piacere dell’azione e della seduzione.
IL GIALLO
“Il colore più prossimo alla luce”,mobilità
interiore,intuizione,attività,cambiamento
come bisogno di sviluppo……
E’ simbolo della coscienza del sé,
riconoscimento da parte degli altri,
del sapersi,conoscersi e percepirsi
dell’intuizione e della rivelazione
che però non è mai totale.
IL VERDE
“Vita che si perpetua attraverso
la generazione.”
la generazione.”
Colore dell’attaccamento alla vita
alla quiete,al desiderio d’immortalità
speranza,apertura sentimentale.
E’ la natura a cui si tende per
recuperare silenzio e distensione.
Preferito da chi tiene dentro,frena
le proprie emozioni,da chi è fermo
e perseverante,alla ricerca
di realizzazione
e considerazione personale.
di realizzazione
e considerazione personale.
IL BLU
Impermeabilità misteriosa,
“ colore d’aria,eternità senza tempo”,
Energia mentale,pensiero riflessivo,
introverso,ragionamento acuto.
Senso morale e controllo razionale.
Rappresenta :ritiro,desiderio
nostalgico di ricongiungimento con
il passato,di riposo,di un ambiente
calmo che faciliti relazioni tranquille
e libere da tensioni.
IL NERO | |
E’ il nulla, “vuoto che precede
la creazione,e,dello stato psichico
che precede la coscienza”.
Espressione di rassegnazione,
dolore,sofferenza,malinconia.
L’uso frequente in un disegno
infantile o adolescenziale è segno
di un momento di paura,angoscia,
di blocco emotivo e va considerato
con attenzione e rispetto.
Ed ecco...siamo ai primi giorni di scuola!
PARLIAMO
di
L’ingresso nella scuola dell’infanzia,spesso è per il bambino
il primo vero contatto sociale, che lo mette in relazione con
un nuovo ambiente e con persone che non appartengono al suo
contestofamiliare e gli permette
di fare esperienze diverse e più ampie.
il primo vero contatto sociale, che lo mette in relazione con
un nuovo ambiente e con persone che non appartengono al suo
contestofamiliare e gli permette
di fare esperienze diverse e più ampie.
IL DISTACCO dai genitori,poi rappresenta il primo allontanamento fisico e psicologico e quindi l’occasione per affrontare
una nuova percezione dell’io e rendersi autonomo.
una nuova percezione dell’io e rendersi autonomo.
Ma questa nuova esperienza ,così formativa, può essere
allo stesso tempo causa di disorientamento,ansia, paura del nuovo.
allo stesso tempo causa di disorientamento,ansia, paura del nuovo.
Può capitare che il bambino abbia la percezione dell’abbandono
o di non essere in grado di affrontare da solo,senza il supporto
familiare, questa nuova situazione.
o di non essere in grado di affrontare da solo,senza il supporto
familiare, questa nuova situazione.
Parallelamente:
IL DISTACCO dal proprio figlio costituisce anche
per il genitore un momento delicato che può causare smarrimento,
senso di colpa o di inadeguatezza nell’affrontare questo evento di separazione
e di passaggio.
per il genitore un momento delicato che può causare smarrimento,
senso di colpa o di inadeguatezza nell’affrontare questo evento di separazione
e di passaggio.
Per questo è importante instaurare subito un rapporto
di collaborazione tra genitori e insegnanti per poter conoscere
i bambini e quindi scegliere le strategie più adatte
all’inserimento
di ciascuno di loro.
di collaborazione tra genitori e insegnanti per poter conoscere
i bambini e quindi scegliere le strategie più adatte
all’inserimento
di ciascuno di loro.
Uno dei primi supporti conoscitivi è rappresentato
dalla scheda informativa che i genitori compilano nei primissimi giorni di scuola;
dalla scheda informativa che i genitori compilano nei primissimi giorni di scuola;
tale scheda permette alle insegnanti di conoscere il vissuto del bambino
sino al suo ingresso nella scuola dell’infanzia;
mentre l’incontro preliminare con i genitori ha permesso loro di entrare in relazione con le insegnanti,di essere informati sull’organizzazione della scuola e in particolare sull’ambiente che accoglierà il loro bambino.
mentre l’incontro preliminare con i genitori ha permesso loro di entrare in relazione con le insegnanti,di essere informati sull’organizzazione della scuola e in particolare sull’ambiente che accoglierà il loro bambino.
Il periodo dell’accoglienza non scandisce solo l’inizio
dell’anno scolastico
dell’anno scolastico
ma costituisce l’essenza dell’esperienza educativa delle relazioni,il presupposto di tutto il cammino scolastico.
.
Per questo le insegnanti hanno cura di predisporre la sezione
per accogliere i piccoli,creando angoli per il gioco,
per l’ascolto musicale, per l’attività motoria,
le conversazioni,gli approfondimenti.
per l’ascolto musicale, per l’attività motoria,
le conversazioni,gli approfondimenti.
Cercando soprattutto di trasmettere
serenità e disponibilità.
serenità e disponibilità.
E’ importante che la sezione sia concepita
per il bambino in modo tale da assicurargli
la massima cura e la piena soddisfazione
di tutti i suoi bisogni
per il bambino in modo tale da assicurargli
la massima cura e la piena soddisfazione
di tutti i suoi bisogni
in questo modo il piccolo potrà:
A)Essere amato e rispettato incondizionatamente
sia nei propri comportamenti sia nella propria interiorità.
sia nei propri comportamenti sia nella propria interiorità.
B)Trovare occasioni di crescita e di libera espressione
che gli consentano di sviluppare la sua personalità.
che gli consentano di sviluppare la sua personalità.
C)Avere dei modelli di riferimento che siano in grado
di farlo crescere
di farlo crescere
autonomamente.
La giornata verrà organizzata e scandita da alcuni momenti
di “routine” quali:
di “routine” quali:
la merendina,con il rito della distribuzione degli zainetti
e l’apparecchiatura con gli oggetti personali,il lavarsi le mani ,
imparare ad usare correttamente i servizi igienici, andare
al “ristorante”, giocare nel giardino.
Tali attività rappresentano occasioni educativee l’apparecchiatura con gli oggetti personali,il lavarsi le mani ,
imparare ad usare correttamente i servizi igienici, andare
al “ristorante”, giocare nel giardino.
molto importanti che accompagneranno
in modo graduale il bambino nell’accettazione delle regole sociali.
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